top of page

Ingredienti necessari per realizzare la trasformazione neuroplastica:

ATTIVITA’-USO-ESPERIENZA e CONSAPEVOLEZZA.

ATTIVITA’-USO-ESPERIENZA

Essere motivati, focalizzati, concentrati e attivi sia dal punto di vista mentale che fisico stimola il cervello a rilasciare sostanze neurochimiche che consentono il cambiamento cerebrale.

Se si è intensamente concentrati sul compito e si cerca davvero di padroneggiare qualcosa per un motivo importante, il cambiamento sperimentato sarà maggiore.

Più qualcosa viene praticato, più le connessioni vengono modificate, in modo da includere tutti gli elementi dell'esperienza (informazioni sensoriali, movimento, schemi cognitivi). I cambiamenti guidati dall apprendimento nelle connessioni aumentano la cooperazione da cellula a cellula, (sinapsi), aumentando l’affidabilità nel tempo e sostituendo i vecchi programmi.

Più ci alleniamo e più diventiamo bravi ed in grado di compiere un'azione in maniera automatica, proprio come accade quando impariamo a guidare la macchina.

Ogni volta che il nostro cervello rafforza una connessione per far progredire la nostra padronanza di un'abilità, indebolisce anche altre connessioni di neuroni che non sono state utilizzate in quel preciso momento.

CONSAPEVOLEZZA

Essere passivi, svogliati, disattenti, facendo le cose in modo automatico, senza pensare, ripetendo le stesse frasi, le stesse azioni e attuando gli stessi atteggiamenti di sempre, blocca il cambiamento neuroplastico, lasciandoci incastrati nei soliti schemi automatizzati della risposta Limbica.

Possiamo mettere un freno a questa risposta, attivando una nostra facoltà: La consapevolezza.

La consapevolezza risiede nella corteccia prefrontale, il luogo del nostro cervello dove vengono elaborate le decisioni razionali e attraverso l’utilizzo della quale possiamo mettere un freno alla risposta automatica preconscia del nostro sistema Limbico.

La consapevolezza non farà sparire i sintomi nell’immediato, ma aprirà la strada per apportare i cambiamenti neuroplastici che una volta consolidati non lasceranno più spazio alla risposta automatica-sintomatica.

DOBBIAMO DEDICARCI A CAMBIARE SIA ESTERNAMENTE CHE INTERNAMENTE:

Cambiamento guidato dall'esterno:

Il cambiamento neuroplastico si verifica in risposta a stimoli elaborati nel cervello che possono avere origine sia internamente che esternamente.

Dall'infanzia all'età adulta, gli eventi della vita modellano il nostro cervello. Man mano che cresciamo, interagiamo con gli altri ed esploriamo il mondo fino ad arrivare all’età adulta, dove i nostri cervelli diventano il riflesso delle nostre esperienze passate e della nostra routine quotidiana.

Le nostre abitudini, sia buone che cattive, vengono letteralmente cablate nel nostro cervello.

Spiega il dott. Micheal Merzenich, neuroscienziato di fama mondiale: “Al vostro cervello piace essere efficiente e ridurre al minimo lo sforzo, rimanendo nella sua routine. Tuttavia, le vostre abitudini di routine possono anche contribuire al declino del vostro cervello. Il vostro cervello ha bisogno di novità e di sfide per crescere e cambiare”.

È importante portare il cervello fuori dalla sua zona di comfort per entrare nella zona di potenziamento, compiendo attività che non sono familiari, spingendo così il cervello oltre la norma e l’abitudine.

Cimentarsi in nuove attività che richiedano varie abilità!

Provare qualcosa di nuovo, per esempio imparare una nuova lingua, tornare a studiare, prendere lezioni di danza o padroneggiare uno strumento musicale. Può anche essere semplice come provare cibo diverso, leggere un libro fuori dal proprio genere normale (...solo cose piacevoli, allegre e positive), o ascoltare uno stile musicale sconosciuto che ci trasmette una buona sensazione.

Cambiare il modo di vestirsi, usare la gamba non dominante per salire le scale o la mano che non utilizziamo mai per mangiare o lavarvi i denti. Muovere il mouse dall'altro lato della tastiera. Dormire su un lato diverso del letto. Prendere un nuovo percorso durante le passeggiate. Non guardare la televisione o ascoltare notiziari. Diventare attivi.

Un cambiamento di scenario, come per esempio cambiare posto risveglia il cervello e può anche aumentare la felicità. Un nuovo ambiente mette alla prova il cervello e lo toglie dal pilota automatico. Bisogna pensare anche alle piccole cose quando ci si trova in un luogo nuovo.

Ovviamente tutte queste cose hanno una loro tempistica.

Quando non potevo avvicinarmi a nessuna persona a meno che non fosse “bonificata”, ed uscivo con due mascherine senza però essere in grado di entrare in un negozio biologico, non mi azzardavo certamente ad espormi. Utilizzavo l'immaginazione; visualizzavo e ricreavo situazioni di esposizioni con la fantasia, cercando di ricreare la sensazione di sicurezza e benessere. Man mano che ho iniziato a stare meglio, ho inserito piccole esposizioni controllate e pian piano  sono riuscita a frequentare corsi ed attività di gruppo. Yoga, danza, canto, body-board, musica.

Ho imparato cose diverse e stimolato nuovi circuiti, ricostruendo anche la fiducia in me stessa.

Le esposizioni a poco a poco sono diventate più intense e durature.

Il fatto di occupare attivamente i due emisferi del mio cervello nel momento dell’esposizione ha favorito e facilitato il processo di recupero e la normalizzazione della risposta del mio sistema.

Cambiamento guidato dall'Interno:

Incoraggiare il cambiamento neuroplastico internamente significa influenzare le operazioni del cervello attraverso il lavoro con la mente.

Secondo il dott. Micheal Merzenich della University of California di San Francisco, l'esercizio mentale di ogni giorno rende il cervello più intelligente a qualsiasi età e stimola la plasticità tanto quanto l'attività esterna.

La mente scolpisce il cervello; 

Tutto ciò che pensiamo, speriamo, sentiamo e immaginiamo cambia fisicamente il nostro cervello, nel bene e nel male.

Possiamo sfruttare intenzionalmente questo processo a nostro vantaggio.

Possiamo effettivamente usare la mente per cambiare il cervello. La semplice verità è che il modo in cui focalizziamo la nostra attenzione, come dirigiamo intenzionalmente il flusso di energia e di informazioni attraverso i nostri circuiti neurali, può alterare direttamente l'attività del cervello e la sua struttura".

Le esperienze creano le emozioni e le emozioni creano la memoria a lungo termine.

MODI PER GUIDARE IL CAMBIAMENTO NEUROPLASTICO INTERNAMENTE:

Modi per guidare il cambiamento neuroplastico internamente Attenzione:

La neuroplasticità ha un impatto positivo sulla consapevolezza e sulla salute.

Indirizzando intenzionalmente l'attenzione verso l'interno e coltivando l’osservazione del respiro, dei pensieri e dei sentimenti, si diviene consapevoli del Default Mode Network (DFM) del proprio cervello. Si impara a guidare il DFM state interrompendo gli schemi di pensiero abituali e ad orientare l’attenzione del cervello nel momento presente.

DEFAULT MODE NETWORK rappresenta l’attività spontanea del cervello a riposo.

Il cervello a riposo non è spento, anzi, pare addirittura che ci sia un aumento del dispendio energetico.

Dobbiamo diventare osservatori di noi stessi, riconosce ed isolando i programmi automatici.

Renderci responsabili della nostra salute ed imparare a migliorare e prenderci cura di noi stessi. che potevo essere una di loro.

Meditazione- Mindfulness

Molte ricerche hanno riscontrato che imparare a distanziarsi dai propri pensieri e sentimenti, senza lasciarsi sopraffare attivando la propria consapevolezza e presenza mentale, riduce drasticamente:

-Lo stress, l’ansia, la depressione.

-L’attività cerebrale nell’amigdala, (Sistema Limbico), aumentando i circuiti dell’attenzione.

Tecniche di mindfulness, specialmente la MBRS di Jon Kabat-Zinn, risultano molto utili.

E’ stato dimostrato che la meditazione ha la capacità di aumentare la neuroplasticità.

Dalla mia esperienza e vedendo ed ascoltando i racconti delle molte persone che mi contattano e che convivono con queste sindromi, ho potuto constatare che quando c’è uno squilibrio marcato del sistema centrale nervoso, la persona non riesce a meditare. La pratica meditativa le provoca addirittura l’effetto opposto, scatenando ansia e acutizzazione dei sintomi.

Ho potuto sperimentare questa sensazione anche su di me, ed ho capito che in questi casi dobbiamo fare un passo indietro:

“Non riesco a meditare?
“Imparo a rilassare il mio corpo, ad osservare il respiro”.

“Cerco di allenare la mia mente alla concentrazione, stimolando l’attività della corteccia prefrontale”

Come succede quando ci iscriviamo ad un corso di danza, non possiamo pretendere di poter eseguire grandi virtuosismi appena arrivati. Dovremo per prima cosa lavorare alla creazione di solide basi, sviluppando la forza, l’elasticità, e la tecnica in modo graduale. Non possiamo imparare a fare le pirouettes se prima non lavoriamo sull’equilibrio e la forza.

Quello che consiglio a chi non riesce a cimentarsi nella meditazione è di iniziare con tecniche di rilassamento semplici come lo yoga nidra, il pranayama, il canto di mantra, ecc

Visualizzazione

Dalle scansioni cerebrali, i neuroscienziati hanno potuto osservare come i pensieri immaginativi, attivando molte aree cerebrali, ci influenzino direttamente, fisicamente ed emotivamente. L’attività neuronale chimica ed elettrica rilasciata dal nostro cervello infatti, è identica, che si tratti di qualcosa di reale o immaginario. Da un punto di vista neuroscientifico, immaginare un atto e farlo non sono poi così diversi. La visualizzazione permette di mettere la vostra immaginazione al lavoro per cambiare il

vostro cervello. La ricerca ha convalidato che la pratica influenza i cambiamenti fisici dalla forza muscolare alle vie cerebrali.

bottom of page