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Perché si scatenano queste sindromi?

CAPIRE LA CAUSA

Durante la malattia, la sensibilità si era talmente “affinata” che avevo iniziato a reagire anche a sostanze naturali, come per esempio l’odore delle arance, dell’ananas, della terra bagnata, o ad alcuni tipi di conifere, il profumo che emanavano mi sembrava trielina pura, e mi provocava pizzicore e gusto metallico in bocca.

Durante il periodo trascorso nella clinica spagnola, dovendo vivere a contatto con altri malati, avevo notato che la maggior parte delle persone reagivano all'odore di un’infinità di sostanze naturali; aceto, limone, aglio, carciofo, olio di sesamo, cocco, caffè e quant’altro. La maggior parte delle volte, quel che scatenava la reazione in una persona, non necessariamente la provocava in un’altra.

Ho iniziato quindi a riflettere e a pormi delle domande; mi stavo sottoponendo quotidianamente ad ore di flebo, in un ambiente protetto e “bonificato”, ed invece di migliorare diventavo sempre più sensibile.

I tessuti, la pelle, l’intestino avevano avuto dei miglioramenti, ma sarebbe resuscitato anche un morto con 12 grammi di vit. C al giorno.

Qualcosa non mi tornava, stavo di nuovo trattando la superficie senza intaccare la radice del problema.

Il solito mantra; “Attenzione, se ti esponi ti intossichi” mancava di coerenza.

In passato, avevo già notato che se nel momento del manifestarsi di una reazione mi trovavo per esempio a mangiare una determinata cosa, mettiamo il caso una mela, la volta successiva quella stessa mela che fino a quel momento si era rivelata innocua e deliziosa, diventava il peggior veleno di tutti i tempi, andando ad aggiungersi alla lista delle cose “pericolose” e da evitare.

Il problema sembrava andare oltre la semplice detossificazione, pareva più che altro che il cervello andasse avanti per associazioni.

Con il tempo avevo inoltre notato che anche lo stress fisico e psicologico influenzava l’andamento dei sintomi.

 

L’MCS così come altre sindromi correlate quali, Fibromialgia, Fatica Cronica, Elettrosensibilità, Sress Post Traumatico, Encefalite Mialgica, si svilupperebbero in seguito ad EVENTI TRAUMATICI particolarmente STRESSANTI, lesioni fisiche, operazioni, infezioni o virus, incidenti o un grave stress mentale o emotivo. 

L’esordio simultaneo e la combinazione di più eventi traumatici tra loro rafforzerebbe il meccanismo di “registrazione” dell’evento a livello neuronale. 

PRIMA LEGGE della NEUROPLASTICITA’: 

“Neuroni che si accendono insieme si legano tra loro”.

Lo scienziato Micheal Merzenich spiega che più le cellule nervose sono coordinate in modo potente, più potente e affidabile è la loro produzione comportamentale".

Il cervello rafforza anche le sue connessioni tra network di neuroni che rappresentano momenti separati di cose successive che si verificano in modo affidabile in tempo seriale. Questo permette al cervello di prevedere cosa succede dopo e di avere un "flusso associativo" continuo. Senza questa capacità, il flusso di coscienza si ridurrebbe a "una serie di pozze separate e stagnanti"

Ecco spiegato perché la mela associata alla reazione veniva registrata nel mio cervello come pericolosa, ed ecco perché la volta dopo non sarei più stata in grado di mangiarla: il cervello associava l’evento traumatico alla mela, mappando anche essa come pericolosa.

Questa era una spiegazione plausibile!

Un evento traumatico impattante, o più fattori traumatici o stressanti, conditi da una buona dose di carica emotiva, vengono registrati in modo profondo nella memoria subconscia del nostro cervello. Questo evento traumatico, sommato ad un sistema Centrale Nervoso già di per sé fragile, attiva una risposta del sistema Nervoso Simpatico, la così detta “fight fly response”; risposta di “lotta e fuga”, un meccanismo di difesa che si attiva in condizioni di pericolo e che viene alimentato dalla paura.

Il Sistema Limbico è considerato, insieme all'Insula, il centro di controllo di questa risposta fisiologica.

 

Il modo in cui funziona il sistema di difesa è che cerca di mantenere l'equilibrio tra tutte le cellule del corpo; l'omeostasi.
Quando rileva sostanze nocive, movimenti o situazioni di pericolo, invia questo messaggio al cervello, il quale, dopo una valutazione,  reagisce attivando il sistema nervoso creando diversi sintomi e attivando diversi sistemi per combattere la minaccia.

Questo meccanismo è stato progettato dalla natura per rispondere a pericoli imminenti, combattere una minaccia nell'immediato e non per restare attivo in maniera protratta nel tempo.

Non ha bisogno che voi pensiate o analizziate una minaccia prima di agire, è un meccanismo preconscio.

In molti casi, questo sistema di "protezione", diventa così efficiente da non discernere più la differenza tra minaccia reale e minaccia puramente percepita, bloccandosi e causando così non pochi problemi.

In questa condizione di "iper attività" della risposta al pericolo, il cervello non risponde più in modo adeguato agli stimoli sensoriali in arrivo dall'esterno ed anche a quelli interni provenienti dal corpo stesso, reagendo in modo esagerato ad uno o più stimoli.

Questa RISPOSTA AMPLIFICATA DEL SISTEMA CENTRALE NERVOSO scatena una risposta fisiologica che si manifesta con i sintomi.

L’insieme di Sindromi legate tra loro dal medesimo processo di sensibilizzazione viene definito Sindromi da Sensibilizzazione Centrale ed è caratterizzato da un iper-eccitabilità a livello neuronale. 

 

Quando si verifica una sensibilizzazione centrale, il sistema nervoso passa attraverso un processo persistente di elevata reattività.

Avviene una vera e propria sensibilizzazione degli elementi nervosi che sono coinvolti nell'elaborazione dell’informazione che apporta veri e propri cambiamenti delle aree cerebrali deputate al controllo degli stimoli e dei segnali dolorosi ed una riorganizzazione neuronale. 

In caso di sensibilizzazione, una minima esposizione a sostanze chimiche, stimoli e sforzi fisici, rumori, luce, dolore, alimenti “registrati” come pericolosi, scatenerebbero una risposta esagerata nella persona

 

Il mio meccanismo di difesa percepiva lo sforzo fisico, le sostanze chimiche, alcuni tipi di suoni, le luci intermittenti, i campi elettromagnetici, molti alimenti e molte sostanze utili e normali come nocive.

Era come se qualcosa si fosse impossessato di me.

Il corpo dunque reagiva in maniera autonoma, manifestandosi con sintomi e dolore.

Lavorare sulla plasticità del mio cervello ed intervenire in modo attivo attraverso tecniche neuroplastiche di allenamento e rieducazione della risposta allo stimolo, mi ha permesso di  riprendere il controllo e diventare nuovamente padrone del mio corpo. Aumentando gradualmente la tolleranza e correggendo la percezione ed il meccanismo di reattività.

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